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Non vedevo l’ora dei miei primi Giochi Olimpici da inviata. Volo e hotel erano già stati prenotati, l'(ambitissimo) accredito da giornalista era assicurato, tutto era ormai pianificato per la partenza per il Giappone.

Uno dei miei più grandi sogni professionali, forse “il sogno” per eccellenza, non si realizzerà tra pochi mesi, ma è rimandato al 2021. Ormai è ufficiale, il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso che la rassegna a cinque cerchi slitterà di un anno.

Vista la situazione di emergenza e incertezza che stiamo vivendo a livello mondiale non poteva essere altrimenti. Come ha dichiarato il primo ministro giapponese Shinzo Abe: “Saranno Giochi olimpici completi, il simbolo della vittoria contro il coronavirus”. 

Sono dispiaciuta, non posso negarlo, e immagino la delusione che ancor di più staranno provando gli atleti che da anni si stanno allenando per arrivare al top della condizione per questo appuntamento. Mi consolo pensando che Tokyo 2021 sarà un’Olimpiade che resterà nella storia. Finora solo le guerre avevano cancellato un evento di tale portata.

Ritrovarci a Tokyo, sportivi e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo, dopo aver sconfitto questo maledetto Covid-19, sarà ancora più speciale.

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