Amo da sempre la Paris Roubaix, fin da quando ero una bambina e mai avrei pensato che una donna avrebbe potuto correrla (se non da amatore, come mi è capitato in una delle più emozionanti trasferte mai vissute finora).
Questo week end è stata pura meraviglia. La prima edizione femminile ha cambiato la storia e un ragazzo con cui ho gareggiato quando eravamo ragazzini ha realizzato il sogno di una carriera.
Tutto è possibile, se riesci a impugnare così forte il manubrio da far sanguinare le mani e a stringere i denti che per 6 ore hanno mangiato solo fango. In bici, nella vita. Per raggiungere il Paradiso devi superare le pietre più affilate e scivolose. Cadere e rialzarti. Non mollare mai.
Solo una pandemia del diavolo poteva toglierci l’unico Inferno di cui non possiamo fare a meno. Bentornata Roubaix, mi sei mancata.
foto Jo Jo Harper / Trek-Segafredo
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