Oggi mi sono svegliata con le ossa indolenzite e un sorriso larghissimo. Come me oltre 8.000 ciclisti reduci dell’Eroica, che lo scorso week end ha radunato appassionati di bici vintage a Gaiole in Chianti per la 26a volta nella storia. Al cicloraduno più folle e romantico che ci sia ho partecipato per la prima volta in compagnia del team di Vittoria, main sponsor di quest’evento iconico che ormai ha conquistato il mondo, in sella a una bellissima De Rosa prestatami dall’amico Sandro Rossanese (grazie!).
«Sapere che siamo conosciuti in Giappone come in California è qualcosa di incredibile. Accogliere ogni anno persone da ogni Paese è un orgoglio per tutta la zona del Chianti» mi ha confidato il sindaco Michele Piscini, incontrato in partenza, pronto come tutti con la sua bella maglia di lana a godersi una giornata in sella sotto un sole caldissimo.
Sui 5 percorsi a disposizione, dalla “passeggiata” di 46 km al percorso lungo di 209 km (con 3768 mt di dislivello e 145 km di strade bianche!), si sono cimentati donne e uomini di ogni età, stazza e grado di allenamento ma con il medesimo entusiasmo di pedalare in un panorama incantato come si faceva una volta. Vale a dire in sella a biciclette costruite prima del 1987 che hanno tre caratteristiche dalle quali non si può prescinde, pena l’esclusione: fili dei freni esterni, cambio al tubo obliquo, pedali liberi o con le gabbiette. Senza computerini e misuratori di potenza, consentiti solo caschi moderni per la sicurezza e gli immancabili smartphone per immortalare un’avventura unica che merita di essere raccontata in tutta la sua bellezza. Banditi gel energetici e barrette, spazio a pane vino e zucchero, uova fresche, ribollita e chi più ne ha più ne metta.
Borbottando in salita e tirando i freni in discesa, ho incontrato campioni di ieri e di oggi, uno più felice dell’altro di partecipare a questa festa in maschera in cui trionfano passione e amicizia. Al debutto l’ultimo campione del mondo italiano Alessandro Ballan, che con il copertone messo a tracolla mi ha preso al lazo per farsi tirare per qualche metro, e Michał Kwiatkowski, che al termine della stagione con la Ineos Grenadiers si è regalato per puro piacere questa avventura in sella a una bici Colnago e in maglia Molteni. «Quando dopo 10 km dal via ho visto che avevo già una birra in mano ed eravamo tutti fermi a ballare ho capito che sarebbe stata molto lunga la faccenda… La salita di Volpaia è stata impegnativa, sono riuscito a farla tutta in bici nonostante una cassetta rapporti davvero troppo limitata, per la prossima volta mi devo organizzare con qualche dente in più» ha scherzato sul finale del percorso Gallo Nero mentre attendeva gli amici attardati dai crampi il campione del mondo 2014, vincitore tra l’altro di due edizioni della Strade Bianche (2014-2017).
Habitué dell’Eroica sono invece il grande velocista tedesco Erik Zabel, presente in qualità di ambassador Abus, Gilberto Simoni in rappresentanza della Fondazione Michele Scarponi, Imelda Chiappa (mamma dell’attuale professionista Kevin Colleoni, ndr). Presenti in sella ad antichi gioielli riportati allo splendore dalla passione e dal lavoro certosino di decine di collezionisti anche Beppe Saronni, che ha riabbracciato il fido compagno Gabriele Landoni, Silvia Parietti, Giovanbattista Baronchelli, Mary Cressari, Mario Beccia, Edita Pucinskaite, Simone Fraccaro, Anna Trevisi, Roberto Poggiali, Paola Gianotti, Davide Cassani e probabilmente altri nomi importanti del mondo delle due ruote che non ho scovato in questo raduno affollato e colorato che una volta provato entra di diritto tra gli eventi del cuore.
Anche se oggi, citando il vincitore del primo Giro d’Italia Luigi Ganna, la maggior parte degli eroici starà pensando «Me brusa tanto il cu!» siamo certi tutti non vedano l’ora di tornare a pedalare sulle magnifiche colline toscane, in quello che giustamente uno striscione definiva il paradiso dei ciclisti.